La “supply illiquida” di Bitcoin — arma a doppio taglio

Andrea Macrì
4 min readMay 21, 2021

Una delle prime cose che ci vengono in mente quando si sente parlare di Bitcoin è il concetto di “scarsità”, sappiamo che la quantità massima di moneta in circolazione è fissata ad un massimo di 21 milioni. Sempre sul concetto di scarsità, molto spesso leggiamo analisti on-chain che mostrano e commentano dati sulla illiquid supply di Bitcoin, dunque in questo articolo andrò a spiegare cosa significa il termine e perchè può essere un’arma a doppio taglio per il prezzo e per chi intende fare trading.

La liquidità di Bitcoin è definita come il rapporto medio tra i Bitcoin acquistati e quelli spesi dalle varie entità.

Le entità sono individui o istituzioni che controllano un insieme di indirizzi, controllano anche l’offerta e la conseguenza è che il loro comportamento impatta in maniera diretta sulla liquidità complessiva di Bitcoin.

Ad esempio, consideriamo gli investitori a lungo termine che mantengono i loro BTC fuori dagli Exchange in un cold wallet con l’intenzione di tenerli per lunghi periodi di tempo. I BTC che le entità possiedono vengono praticamente rimossi dall’offerta di Bitcoin in circolazione e quindi accessibile per fare trading oppure per essere a sua volta comprata.

Al contrario, gli Exchange con flussi in entrata / uscita costanti contribuiscono in maniera diretta all’offerta di Bitcoin.

Come misura della liquidità di 1 entità, Glassnode utilizza il rapporto tra i deflussi cumulativi e gli afflussi cumulativi nel corso della vita dell’entità stessa. Questo rapporto da vita ad un numero “L” compreso fra 0 e 1. Le entità illiquide sono quelle che accumulano monete in previsione di una crescita del prezzo di Bitcoin con ottica di lungo termine.

Quindi, un HODLer che non vende mai presenta un rapporto L = 0. Al contrario, un’entità molto attiva che acquista e vende BTC regolarmente, ha un valore di L intorno a 1. Se l’entità in questione vendesse il 100% dei propri Bitcoin, L equivarrebbe esattamente a 1, in questo caso non bisogna considerarla nell’analisi on-chain perchè la propria offerta diventa nulla.

Una nota da fare riguarda i trasferimenti interni ovvero BTC spostati fra indirizzi controllati dalla stessa entità. Essi non sono inclusi nel calcolo di L.

Adesso che sappiamo interpretare i valori di L, dobbiamo sapere che le entità vengono divise in 3 categorie di liquidità:

illiquido se: L <0,25
liquido se: 0,25 ≤ L <0,75
altamente liquido se: L ≥ 0,75

Grafico aggiornato fine 2020 — Glassnode

Date le definizioni ed i metodi di analisi, la supply illiquida di Bitcoin influenza fortemente i prezzi perchè meno BTC ci sono in circolazione, più aumenta la scarsità e quindi a parità di interesse ovviamente gli acquirenti su Exchange dovranno pagare una cifra più alta per riuscire ad accaparrarsi le monete desiderate.

Come sappiamo benissimo, non esiste una quotazione ufficiale e valida per tutto il mondo di Bitcoin. Il prezzo viene a formarsi in base alle contrattazioni che avvengono su ogni singolo Exchange; non è raro infatti osservare una variazione di prezzi anche di migliaia di $ fra un Exchange e l’altro. Tutto normale!

Se l’offerta di Bitcoin è scarsa, come detto, gli acquirenti dovranno pagare di più per riuscire a comprare. Tuttavia essendo molto poca la liquidità presente su Exchange, il prezzo risente molto rapidamente di eventuali sell-off o acquisti massicci. Detto in parole molto povere, se ci sono pochi Bitcoin depositati all’interno degli Exchange, bastano pochi soldi per fare schizzare il prezzo in alto (acquisto) oppure per abbassarlo fortemente (vendita).

Per questo motivo, come si può leggere dal titolo, la liquidità e l’illiquidità di Bitcoin è sempre un’arma a doppio taglio. Se aumenta l’interesse per il settore crypto si viene a creare una scarsità artificiale di breve periodo che fa facilmente esplodere al rialzo i prezzi, mentre se cala la domanda o se qualche balena vuole sopprimere il prezzo di Bitcoin può farlo con relativamente pochi soldi.

Provate a vederla in questo modo: il prezzo è dato dalla media dei prezzi di ogni Exchange, ma se in un lasso di tempo breve sugli Exchange sono presenti cumulativamente 1 milione di BTC, è come se la quantità massima di BTC fosse di 1 milione.

Nel lungo termine questo “problema” va piano piano ad azzerarsi, ma nel breve termine può essere un’arma a doppio taglio. Solitamente il 99% dei traders interpreta la poca liquidità degli Exchange come un fattore fortemente bullish, ma purtroppo non è sempre così.

Ecco uno dei motivi della forte volatilità di Bitcoin!

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